E' opportuno rilevare che il furto di beni aziendali può determinare il licenziamento per giusta causa del lavoratore che ha compiuto l’atto illecito, senza che rilevi l’entità o il valore degli oggetti sottratti. Ciò che rileva, è la condotta illecita posta in essere dal lavoratore, infatti essa viola il rapporto di fiducia che lega quest’ultimo al datore e fa venire meno l’aspettativa di una corretta e integerrima esecuzione dell’attività lavorativa.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 8816/17 ha confermato il suddetto orientamento disponendo che “la tenuità del danno non è da sola sufficiente ad escludere la lesione del vincolo fiduciario e che ai fini della valutazione della proporzionalità tra fatto addebitato e recesso viene in considerazione non già l’assenza o la speciale tenuità del danno patrimoniale ma la ripercussione sul rapporto di lavoro di una condotta suscettibile di porre in dubbio la futura correttezza dell’adempimento, in quanto sintomatica di un certo atteggiarsi del dipendente rispetto agli obblighi assunti”.